a cura di Andrea Cantucci
“Disegno perché il mondo stia dalla parte dei buoni, quella dei Beatles, quella di John Lennon…”
Quino
“…in ogni suo libro è la cosa che assomiglia di più alla felicità: la Quinoterapia.”
Gabriel García Márquez, 1992
una foto di Quino del 2014 accanto alla statua di Mafalda |
Dopo la fine della dittatura argentina e il ritorno a casa di Quino, questi con la moglie inizia a trascorrere parte dell’anno a Buenos Aires e parte a Madrid, così da approfittare delle stagioni calde dei due emisferi. Nuovamente nel suo paese, nel 1984 crea disegni con Mafalda e Manolito che insegnano come lavarsi bene i denti per la Lega Argentina per la Salute Orale, tra 1984 e 1987 collabora col regista cubano Juan Padrón ai corti animati “Quinoscopios”, ispirati alle sue tavole, e nel 1988, 5° anniversario del ritorno della democrazia, disegna per il Ministero degli Esteri argentino un manifesto sui Diritti Umani con Mafalda e Libertad.
copertina del 1992 del libro Humano se nasce in edizione italiana |
Intanto continua a raccogliere in libri le sue eccezionali tavole senza titolo, raggruppandole per argomenti. Nel 1985 arriva così il volume “Quinoterapia”, sul mondo della Medicina e della Sanità, di cui in Italia è subito pubblicata un’edizione speciale per medici prodotta da una ditta farmaceutica, mentre l’edizione italiana ufficiale di Bompiani esce tre anni dopo. Insieme ai sempre spaesati e indifesi pazienti, ne sono protagonisti di volta in volta medici generici e specialisti, infermieri e chirurghi, ricercatori e psichiatri, in situazioni surreali o allusive di paradossi e storture in un comparto importante e delicato come quello sanitario.
copertina del 2010 dell'edizione italiana di Qué presente impresentable |
Nel 1987 è la volta del libro “Sí, cariño” (“Sì, tesoro”, in Italia intitolato “Noi due”), sulle idiosincrasie della vita di coppia: dai matrimoni alle prime notti, dai colpi di fulmine ai corteggiamenti, dalle avventure sognate alle delusioni, dai litigi ai tradimenti, dalla routine alle separazioni, fino alla vecchiaia in comune. Le tante ingenuità e meschinità, difficoltà e contraddizioni, vissute da persone di ogni estrazione in un ambito tanto poco razionale come quello sentimentale, non potevano sfuggire all’impietoso e accurato sguardo dell’autore.
copertina del 1997 dell'edizione italiana di Qué mala es la gente |
Per i 25 anni di Mafalda, nel 1989 Quino presenta la mostra “Mafalda inédita” in cui vengono finalmente recuperate ed esposte le strisce in precedenza escluse dalle edizioni in volumi e altri inediti vari. Il libro omonimo, contenente lo stesso materiale, esce in contemporanea in Argentina, Spagna e Messico.
copertina del 1989 di Mafalda inédita, edizione argentina |
Nello stesso anno, esce il volume “Potentes, prepotentes e impotentes” (“Potenti, prepotenti e impotenti”, in italiano “Tutti sulla stessa barca”) sui rapporti di potere, che siano tra ricchi e poveri, tra genitori e figli, tra maestri e allievi, tra dirigenti e dipendenti, tra padroni e servitori, tra autorità e cittadini, tra politici e popoli. È evidentemente una delle sue raccolte di maggior contenuto sociale e politico, ma in cui anche i più potenti e prepotenti sono degli ex-bambini che cercano disperatamente di compensare qualche carenza d’affetto e che alla fine risultano essere solo dei piccoli uomini, anche perché c’è sempre qualcuno più in alto di loro.
copertina del 1999 di Potenti,Prepotenti,Impotenti, ristampa BUR |
L’autore pubblica poi nel 1990 “La aventura de comer” (“L’avventura di mangiare”, in italiano “Peccati di gola”), in cui il tema del cibo è diviso in una decina di capitoli (“Le provviste”, “I cuochi”, “Le bevande”, “Il servizio”, “Gli spuntini”, “Le diete”, ecc.), divenendo qua e là metafora anche di altri vizi e appetiti. Lo stesso anno, Quino prende la nazionalità spagnola. Segue nel 1991 il volume “Humano se nace” (“Uomini si nasce”) e in quell’anno, a Quino e a Mafalda, viene anche dedicato un francobollo della Repubblica Argentina.
copertina del 1990 di La Aventura de Comer,edizione argentina |
Nel 5° centenario dalla scoperta dell’America, il 1992, a Madrid viene allestita e rimane aperta per due mesi l’esposizione di quasi 2000 metri quadrati “El Mundo de Mafalda” (“Il Mondo di Mafalda”), divisa in 7 sale tematiche, in cui la famosa striscia di Quino diventa il filo conduttore per riassumere il contesto storico in cui fu pubblicata e i suoi personaggi prendono la forma di statue di cartone tridimensionali. In particolare nella sala IV ne sono riprodotti quattro scenari: la casa di Mafalda, il parco, la scuola e la drogheria Don Manolo.
Intanto in Argentina esce il volume “Yo no fui!” (“Non sono stato io!), che raccoglie situazioni umoristiche molto varie ma vagamente accomunate dal tema delle colpe e delle punizioni, un meccanismo centrale nella manipolazione delle coscienze, sempre svolto con l’ormai abituale e versatilissima sensibilità dell’autore.
copertina del 1993 dell'edizione argentina di Yo no fui! |
Lo stesso anno Quino collabora alle sceneggiature di una nuova serie di cartoni animati di Mafalda, prodotti in Spagna dalla D.G. Producciones e diretti da Juan Padrón, in totale 104 episodi di un minuto, tratti dalle strisce originali ma coi dialoghi sostituiti da un grammelot indistinto, raccolti nel 1994 in un film di 80 minuti.
Sempre nel 1994, per i 30 anni dall’esordio di Mafalda, Bompiani ne pubblica il libro più completo, “Il Mondo di Mafalda. 1964-1994” (da non confondere col volume di testi e immagini dell’omonima mostra madrilena di due anni prima), che in oltre 500 pagine di grande formato ne raccoglie tutte le strisce, comprese quelle ancora inedite in Italia, più i bozzetti per i cartoni animati e molti disegni per manifesti, cartoline e dediche…
copertina del 1994 del volume italiano per i 30 anni di Mafalda |
Il corpus principale delle 1929 strisce di Mafalda è poi ristampato anche nella serie BUR di Rizzoli, suddiviso in due volumi del 1995 che, a rischio di originare qualche confusione, riutilizzano i titoli già usati ventisei anni prima per i primi due libri di Bompiani, “Mafalda la contestataria” e “Mafalda colpisce ancora”.
copertina del 1995 del 1° volume di Mafalda della BUR |
I successivi libri di Quino, in cui fin dai sarcastici titoli è evidente il sempre maggior pessimismo rispetto alla condizione umana globale, sono, nel 1996 “Que mala es la gente” (“Com’è cattiva la gente”), edito in Italia dalla Bompiani, e nel 1999 “Cuánta bondad!” (“Quanta bontà!”), edito in Italia da Salani solo 9 anni dopo.
copertina del 1999 dell'edizione argentina di Cuànta Bondad! |
Infatti, se nei paesi di lingua spagnola la sua fama non viene mai meno, nell’Italia dell’era berlusconiana i volumi di Quino non sono più tradotti tempestivamente come un tempo. Nonostante ciò due dei libri già editi in Italia da Bompiani, “Tutti sulla stessa barca” e “Noi due”, nel 1999 sono ristampati da Rizzoli nella BUR, nel singolo volume “Potenti, prepotenti, impotenti”, traduzione letterale del titolo originale del primo dei due.
copertina del 1990 dell'edizione italiana di Potentes prepotentes e impotentes |
A partire dai primi anni nel nuovo millennio, Quino riceve vari importanti riconoscimenti. Nel 2000 gli viene assegnato in Spagna il Premio Iberoamericano di Umorismo Grafico Quevedos e nel 2001 gli è dedicata una mostra a Roma, dal titolo “Il padre di Mafalda ha altri figli”, che riguarda la sua produzione in generale.
copertina del 1992 del volume della mostra spagnola El Mundo de Mafalda |
Una selezione del meglio dell’autore viene raccolta nel 2001 nel volume di oltre 500 pagine “Esto no es todo” (“Questo non è tutto”, ancora inedito in Italia) e nel 2004 esce una sua nuova raccolta, “Qué presente impresentable!” (“Che presente impresentabile!”), pubblicata in Italia da Salani sei anni dopo.
copertina del 2001 dell'edizione argentina di Esto no es todo |
Nel 2005 Quino riceve un altro prestigioso premio spagnolo, la Encomienda de Isabel la Católica de España, ennesimo segno che nel paese iberico i tempi sono ormai definitivamente cambiati da quando, sotto la dittatura di Franco di trentacinque anni prima, i libri con le sue strisce venivano vietati ai minori.
Nello stesso periodo, a Buenos Aires varie iniziative celebrano la sua creazione più nota: nel 2005 si inaugura per la seconda volta la Plaza Mafalda, nel 2007 in via Chile 371 è posta una targa con scritto “Qui visse Mafalda…”, nel 2008 è installato un lungo murale coi personaggi della striscia e nel 2009 è collocata su una panchina una statua di Mafalda di 80 cm dell’artista Pablo Irrgang, a cui in seguito verranno aggiunte anche quelle di Manolito e Susanita. Proprio in quell’anno Quino annuncia il suo ritiro, per problemi alla vista.
placca dedicata a Mafalda in via Chile 371 a Buenos Aires |
La sua ultima vignetta con Mafalda esce il 23 ottobre 2009 sul quotidiano italiano “La Repubblica”, contro le infelici frasi misogine dell’allora presidente del consiglio, personaggio che ricorda abbastanza certi piccoli ometti di potere ridicolizzati nelle sue tavole, come dire che la realtà ha ormai raggiunto e superato anche le più esasperate delle sue candide ma graffianti rappresentazioni satiriche della nostra società.
ultima vignetta di Mafalda (contro l'allora presidente del consiglio) del 23 ottobre 2009 |
A coronamento della sua carriera, nel 2010 Quino è nominato in Francia Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere e, per i suoi 60 anni da disegnatore umoristico e i 50 anni di Mafalda, nel 2014 è omaggiato dalla Francia anche con la Legion d’Onore e dalla Spagna col Premio Principe delle Asturie, mentre l’Uruguay gli dedica un più modesto francobollo, a cui si aggiungerà quello stampato dalla Spagna tre anni dopo.
una stampa filatelica spagnola dedicata a Quino (31 marzo 2017) |
Nel 2016 presenta il suo ultimo libro, “Simplemente Quino” (“Semplicemente Quino”), e nel 2017, dopo la morte della moglie, ritorna a Mendoza, nella sua città natale, dove la sua vita ha termine per un ictus, a 88 anni, il 30 settembre 2020. Ma gli sopravvivono le sue innumerevoli tavole e strisce meravigliose, che continueranno a rendere il mondo un po’ meno triste e molto più consapevole, perché Quino non si è limitato a farci sorridere, ma esattamente com’era nelle sue intenzioni e come ha dichiarato lui stesso in un’intervista, ha anche “interpretato e trasmesso quello che tanta gente pensa e sente…”.
Andrea Cantucci