Estate
1985. Interno giorno. Appartamento di periferia.
Il telefono a disco
suona nel corridoio. Nessuno risponde. In casa c’è solo un
adolescente con le cuffie del walkman sulle orecchie e una
audiocassetta dei Talk Talk a tutto volume. Sulla parete un poster
della Ferrari, quella numero 27 di Gilles Villeneuve. Sul tavolo da
disegno - ammassati apparentemente senza criterio - fogli F4, matite
Staedler morbide, retini Letraset e pennarelli Pantone. Per terra
una gomma da cancellare si nasconde dietro il cestino. Il ragazzo,
cresciuto a pane e Bonelli, ha appena comprato l’ultimo numero di
Frizzer, quello con il presidente Sandro Pertini disegnato da Andrea
Pazienza in copertina.
E’ rimasto folgorato dalla forza emotiva del
disegno e del colore. E lui che si è appena iscritto alla scuola
dell’arte sogna di poter disegnare come lui. No, di più. Sogna di
essere un personaggio delle sue storie e di stare lì insieme a Zanna,
Colas e Pietra a vivere quelle avventure cosi bene raccontate da
sembrare vere. Anche lui vorrebbe andare "al clebbino con le sbarbe"
come Mirella, o fare lo scherzo del plaid al rivale Gattoni.
Andrea Pazienza nel 1987, un anno prima della sua scomparsa, mentre disegna il murale oggi restaurato. |
Purtroppo
Andrea se n’è andato troppo presto. E io, quel ragazzo che sognava
leggendo le sue storie, avrei voluto conoscerlo, anche se oggi dopo
aver letto e riletto le sue opere, ho come l’impressione di averlo
fatto.
Al Comicon di Napoli 2013 è stata presentata l’opera
completamente restaurata di un murale fatto da Pazienza nel 1987.
Milo Manara, presente all’inaugurazione, ha detto: E' stupefacente come
Andrea con un pennello da muratore e dell'acrilico sia riuscito ad
eseguire dei disegni come se già ci fosse una traccia sotto che
invece non c'è.
Gli organizzatori della Mostra d'Oltremare e la sorella di Pazienza all'inaugurazione del murale appena restaurato. |
Un concetto ripreso anche da Tanino
Liberatore, l'autore di Ranxerox: Mi ha fatto venire in mente una frase di Michelangelo che diceva che l'opera è già
nel pezzo di marmo e lui doveva solo togliere la pietra in eccesso. Paz aveva un'idea gia' chiarissima mentre disegnava e vederlo
lavorare a quest'opera e' una magia'. Puro
vangelo, direbbe Tex.
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