venerdì 8 gennaio 2016

ESSERE BATTISTA IL COLLEZIONISTA


Era la seconda metà degli anni Ottanta e io avevo in prestito da mio padre un bellissimo Garelli rosso, un cinquantino che allora si poteva guidare senza patente, nè casco, nè specchietti retrovisori e neppure assicurazione. Già pregustavo il viaggio che avrei fatto di lì a poco con il motorino, per andare a trovare mia nonna in un paesino a una quindicina di chilometri da casa mia. Per evitare danni da malintenzionati, anzichè parcheggiarlo davanti alla scuola, pensai che era più sicuro metterlo nella piazza dove c'era la caserma dei Carabinieri. Invece mi fu rubato il giorno stesso.
Particolare della nuova storia di Battista il collezionista attualmente in lavorazione

Così dovetti ripiegare sull'altro motorino di famiglia, un Gabbiano Minarelli azzurro che presentava qualche difettuccio. Il principale era un buco nel serbatoio, forse causato dalla ruggine, che creava una preoccupante perdita di miscela (un misto di benzina e olio). Per rimediare a questo inconveniente, visto che comprarne uno nuovo non era possibile, mio padre smontò il serbatoio e lo lavò con la soda coustica, affinchè fosse possibile saldarlo senza saltare in aria. L'operazione riuscì, ma la soda lavò via anche il colore e lo stemma del motorino e quindi dovemmo riverniciarlo. Superate queste difficoltà riuscii finalmente a fare l'agoniato viaggio, che oggi mi sembra una schiocchezza, ma all'epoca mi sembrò meglio di una Parigi-Dakar.

Particolare della nuova storia di Battista il collezionista attualmente in lavorazione

Arrivato a destinazione trovai nel centro del paese, in una fumetteria ancora oggi esistente, Collezionare, la fanzine edita dal Club del Collezionista che aveva la sede proprio a due passi dall'abitazione di mia nonna. Oltre alle interviste, le news, la posta e tante altre rubriche interessanti, (stiamo parlando di un'epoca dove ancora non c'era internet e le informazioni sui fumetti erano più difficili da raccogliere) la mia attenzione fu colpita da lui: Battista il collezionista la mascotte della rivista. Il motivo è semplice: io sono come lui. Mi piaceva (e mi piace ancora adesso), collezionare di tutto e anche il mio elenchino dei pezzi mancanti è come l'enciclopedia Treccani. Avevo un amico che mi seguiva sempre alla ricerca dei pezzi mancanti, come Filiberto l'amico di Battista e successivamente avrei trovato la mia Michelina, ovvero la mia compagna che come da copione mal sopporta le mie collezioni che ripongo nella Bat-caverna (nel mio caso la soffitta). Penso che Battista sia un personaggio universale in cui tutti possono identificarsi, anche quelli che non sono collezionisti ma almeno una volta nella vita hanno desiderato avere un oggetto che non avevano. Le sue storie sono infinite, perchè ci sarà sempre un pezzo introvabile da cercare per le sue collezioni.

Battista il collezionista, Comics & Dintorni 1998.
La prima storia apocrifa (cioè non scritta dal suo creatore Moreno Burattini, che l'ha comunque approvata e supervisionata)

Qualche tempo dopo i fatti narrati, conobbi Moreno Burattini e poi Francesco Manetti e Saverio Ceri ovvero una buona parte della redazione di Collezionare, la fanzine che mi piaceva tanto. E fu proprio il curatore di Zagor, che da tempo tartassavo con le mie prove di sceneggiatura, a concedermi  anni dopo l'autorizzazione a scrivere una storia per il suo personaggio. Nacque così "Battista il Collezionista e la cicca di Yanez" che fu pubblicata in un albetto spillato da Comics e Dintorni.


Battista il collezionista supplemento a If .numero 6. Epierre1996

"Battista il Collezionista e l'uovo di Dinosauro" è invece la seconda storia del personaggio scritta da me che, per varie vicessitudini è rimasta inedita per quasi quindici anni. Solo nel 2015 per festeggiare i 30 anni del personaggio Sbam! Comics l'ha finalmente pubblicata e sull'onda dell'entusiasmo, io & il disegnatore Andrea Kant abbiamo presentato una nuova storia al super impegnato Moreno Burattini, che per il suo personaggio è riuscito a trovare un pò di tempo e l'ha corretta e autorizzata.
Ne è nata una nuova storia che forse vedrà la luce quest'anno, senza dover aspettare stavolta, altri quindici anni.


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