sabato 17 luglio 2021

L’OSCURA ORIGINE DELLA TENEBROSA SAGOMA DI BATMAN - Parte 1: E se un Uomo-Pipistrello fosse veramente esistito due secoli fa…?

 

Batman - Caped Crusader, nuova serie animata prevista per il 2022

Leggere divagazioni tra le nuvole di Andrea Cantucci



“… era apparsa una misteriosa figura, di almeno sei piedi d’altezza, nera, macabra,

e che distendeva ciò che sembrava essere un paio d’ali dalle sue spalle.”

dalla serie a fascicoli Spring-heeled Jack (1904)



Il mito dell’Uomo-Pipistrello è più vivo che mai. Sono imminenti nuove versioni animate e cinematografiche e anche da noi se ne continuano a ristampare storie antiche e recenti e se ne rivedono in TV i vecchi telefilm.

Batman & Bill Finger sulla copertina di Bill the Boy Wonder (2012)

Speriamo prima o poi di vedere tradotta in italiano pure la biografia a fumetti del 2012 “Bill the Boy Wonder, the Secret Co-Creator of Batman” (Bill il Ragazzo Meraviglia, il Segreto Co-Creatore di Batman) scritta da Mark Tyler Nobleman con i disegni di Ty Templeton, la vera storia di come Batman fu creato nel 1939 con il determinante apporto dello scrittore Bill Finger, a cui il disegnatore Bob Kane sottrasse ogni riconoscimento e diritto d’autore prendendosene tutto il merito, grazie al fatto di essere lui a tenere i contatti con l’editore.

Batman & Bill, poster del documentario del 2017

Anche il regista Don Argott, nel 2017, ha dedicato a Finger il documentario “Batman & Bill, A Secret Identity Finally Revealed” (Un’Identità Segreta Finalmente Svelata), che sarà altrettanto difficile vedere in italiano.

Batman nel 1°disegno di prova di Bob Kane (1939)

In realtà Bob Kane, ricalcando una posa di Flash Gordon, aveva ideato un superman biondo dalla tuta rossa, con mascherina alla Phantom e ali copiate dalle macchine volanti di Leonardo, che dovevano fargli da aliante e ricordavano i pipistrelli. Quindi scelse come nome The Bat-Man e poi mostrò i bozzetti all’amico Bill Finger.

Batman nella 1a copertina su Detective Comics n°27 (primavera 1939)

Finger, che dal 1938 gli scriveva le storie, suggerì d’aggiungere un cappuccio fin sul naso per farlo somigliare di più a un pipistrello, delle sole fessure bianche per gli occhi, dei colori grigio-scuri per renderlo più sinistro, un mantello sagomato ad ali di pipistrello invece dell’aliante, dei guanti… insomma tutto ciò che ora identifica Batman, senza contare che si devono a Finger anche la prima impostazione della serie, il nome Bruce Wayne (dal re di Scozia Robert Bruce e dal generale del ‘700 Mad Anthony Wayne), la storia delle origini di Batman, l’ideazione di buona parte dei primi comprimari e antagonisti, la città di Gotham, la Batmobile, ecc. ecc…

Batman nella sua 1a apparizione (primavera 1939)


Ma appurato che gran parte del merito fu di Finger, da dove presero l’idea del costume dalla silhouette con orecchie appuntite a mo’ di corna e mantello plissettato, con tanto di logo a sintetizzarla? Avevano davvero inventato solo per puro intuito, da un momento all’altro, quella che sarebbe diventata una delle più famose icone degli ultimi 80 anni, ispirazione per molte generazioni di autori e inesauribile fonte di guadagni?

Batman sulla sua 2a copertina (1939)


Dato che prima di Batman nei comics USA non c’era nulla di simile, a parte la calzamaglia e gli occhi bianchi di The Phantom, è evidente che il suo costume fu ispirato anche da altri media, dai personaggi letterari e cinematografici con maschere e mantelli neri d’inizio ‘900, come il Fantasma dell’Opera e Zorro, e dai violenti vigilanti dei romanzi pulp degli anni 1930, di cui Finger era un appassionato lettore, quali The Shadow e The Spider. Ma la sua figura potrebbe anche risalire a 100 anni prima… ed essere esistita nel mondo reale (!).
come appare Spring Jack nel 1°racconto del 1838

Risulta da cronache inglesi che dal 1837 l’essere detto Spring-heeled Jack (Jack Dai-tacchi-a-molla), iniziò a fare incursioni a Londra e altre località. Non fu mai preso né si scoprì mai chi fosse, ma aveva aspetto e doti affini al futuro Batman: alto, slanciato, cappa scura a forma d’ali di pipistrello, maschera e casco con orecchi aguzzi o corna, tuta lucida aderente di tela cerata o gomma, occhi luminosi, stivali al ginocchio, capacità di compiere enormi balzi (da cui il nome) e di deviare o evitare i proiettili… e, in più, una risata beffarda (come The Shadow o il Joker), lunghi artigli (come Wolverine o Freddy Krueger) e il potere di sputare fiamme blu.

come fu accolto Spring-heeled Jack a Lincoln (1877)

Ritenuto un demone nel folclore popolare, Spring-heeled Jack fu l’eroe d’avventure immaginarie fin dal 1838, quando il racconto “The Spring Jack” di Peter Piper ne spiegò i salti con delle potenti molle fissate agli stivali.

comico Spring-heeled Jack di William Reynolds (1878)

Altre sue apparizioni del 1877 alla caserma di Aldershot e sui tetti di Lincoln, dovute a dei probabili imitatori, ispirarono anche un fumetto di una pagina di William Reynolds nel 1878, sul giornale comico ”Funny Folks”.

Copertina di Spring-heeled Jack - serie del 1863 cap.1

In molti drammi teatrali Jack è un criminale, ma nei fascicoli illustrati a puntate intitolati ”Spring-heeled Jack, The Terror of London” è invece un vigilante altolocato che difende i più deboli, perseguita i malvagi, vendica torti e usa un costume demoniaco per suscitare il terrore nei colpevoli… esattamente come farà poi Batman.

Copertina di Spring-heeled Jack - serie del 1863 cap.45

Essendo pubblicazioni di vari editori, e con autori spesso anonimi, l’identità di Jack cambiava sempre. Nella serie in 40 albi del 1863 si suggerisce che sia il marchese di Waterford (realmente esistito e che fu davvero sospettato), qui visto come un nobile pentito che denuncia i soprusi dell’aristocrazia difendendone le vittime.

Copertina di Spring-Heeled Jack - serie del 1886 n°1

Nella storia uscita sulla collana“The Boy’s Standard” tra 1878 e 1879, è il baronetto Jack Dacre a mascherarsi per riappropriarsi della sua eredità, usando doti speciali acquisite in oriente (come farà anche The Shadow).

Copertina di Spring-heeled Jack - serie del 1886


Tra 1885 e 1897, l’alter ego letterario di Jack assume altri nomi ancora, Oliver Howard, John Ashton o Jack Langton, e spesso agisce in seguito a ingiustizie che hanno colpito dei suoi familiari (come sarà per Batman).

Copertina di Spring-Heeled Jack - serie del 1904 n°1 (dipinto di Robert Prowse)

Nei 48 albi della serie del 1886, la sua identità resta segreta fino all’ultima puntata, quando si toglie una tuta da demone che era così attillata da farlo sembrare nudo, (come quelle dei moderni supereroi disegnati).
Copertina di Spring-Heeled Jack - serie del 1904 n°2 (dipinto di Robert Prowse)


Nell’ultima serie di 12 albi del 1904, ma ambientata nel 1805, attribuita ad Alfred Burrage, è il nobile tenente Brentam Wraydon che diventa Spring-heeled Jack dopo un’ingiusta condanna per cui deve fingersi morto, un po’ come il Conte di Montecristo, col quale condivide l’ossessione della vendetta (comune anche a Batman).

da una versione teatrale de Il Vampiro di John W.Polidori (1820 circa)

Wraydon ha perfino le stesse iniziali di Bruce Wayne e, come lui, usa le sue ricchezze per creare, in un covo sotterraneo, trucchi e congegni che simulano doti sovrumane. Inoltre, ha un fedele servitore di nome Denis (come il Bernardo di Zorro e l’Alfred di Batman) e con la spada lascia il segno della S (come la Z di Zorro).

da Varney the Vampire - copertina del n°1 (1845)

Ma anche altri personaggi inglesi dell’800 imitarono i pipistrelli. Le ali tipiche dei demoni passarono ai vampiri dopo che, nel ‘700, i pipistrelli vampiri sudamericani furono studiati meglio e divennero più conosciuti. Già il 1° vampiro letterario, il Lord Ruthven creato nel 1819 da John W. Polidori, pur senza tramutarsi in pipistrello, fin dalle prime versioni teatrali del 1820 apparve in alcune scene con un mantello nero che ne imitava le ali e la moda dei vampiri che ne seguì potrebbe aver poi ispirato anche le prime apparizioni di Spring-heeled Jack.

da Varney the Vampire n°20 (1845)

Il mantello che in un disegno di scena copriva Ruthven fin sulla testa, fu poi ripreso, in mezzo a demoni dalle ali di pipistrello, sulla copertina n°1 della lunga serie a puntate ”Varney the Vampire” uscita tra 1845 e 1847.

dal Der Truwwelpeter - Oswald il bambino-pipistrello (1845)

Ma pur portando un mantello nero anche in altre illustrazioni, neppure Varney muta fisicamente in pipistrello. Tale metamorfosi fu invece illustrata dal tedesco Heinrich Hoffmann nel libro del 1845 “Der Struwwelpeter” (Pierino Porcospino), in cui il piccolo Oswald sta tanto alzato fino a tardi da diventare un bambino-pipistrello.


dal n°48 dei Capriccci di Goya - una strega-pipistrello (1799)


Nel 1846 la leggenda portoghese delle Bruxas (Streghe) che di notte diventano pipistrelli giganti e succhiano il sangue, fu riportata da William H. G. Kingston nel racconto “The Bruxa”, da lui stesso rielaborato nel 1862.

dalla 1a edizione di Vikram and the Vampire - illustrazione di Ernest Griset (1870)

E poiché in India gli spiriti baital hanno lunghe zanne e s’appendono a testa in giù come i pipistrelli, 11 storie dal libro ”Baital Pachisi” (25 Storie d’un Baital), adattate da Sir Richard F. Burton, uscirono in Inghilterra nel 1870 col titolo “Vikram and the Vampire” e l’illustratore Ernest Griset li ritrasse come degli uomini-pipistrello.

dalla storia Carmilla - illustrazione di David Henry Friston (1872)


La vampira della storia del 1871 “Carmilla”, di Joseph S. Le Fanu, quando non è un “animale nero simile a un gatto mostruoso”, indossa “un ampio abito scuro”, reso in un’illustrazione con un mantello nero che le copre la testa e le spalle simile a quelli di Ruthven e Varney, e in un punto della storia porta anche una maschera.

dalla tragedia Faust - Henry Irving come Mefistofele ritratto da Bernard Partridge (1886)


Infine, nel romanzo del 1897 “Dracula”, Bram Stoker s’ispirò ai precedenti del folclore e della letteratura, al libro del suo amico Burton e al Mefistofele interpretato dall’attore Henry Irving, di cui era segretario, e creò un vampiro col potere di trasformarsi in pipistrello e dal mantello che “si apre attorno a lui come grandi ali”.

Dracula - edizione in ungherese del 1898


Già nella prima illustrazione nota del romanzo, in copertina di un’edizione ungherese del 1898 riscoperta solo di recente, su una spalla di Dracula s’intravede ciò che può essere sia un mantello che l’ala di un pipistrello.

Dracula - edizione inglese del 1901

Anche su copertine inglesi d’inizio ‘900, Dracula indossa una cappa scura molto simile a due ali analoghe.

Dracula - edizione inglese del 1919 (copertina di Edgar Holloway)

E dopo l’uscita del romanzo di Stoker, sui giornali illustrati britannici apparvero varie storie di altri personaggi volanti, dai neri costumi alati e dall’aspetto altrettanto minaccioso, ma che spesso… combattono il crimine.

drammatica intestazione di The Human Bat (1899

Nel proto-fumetto “The Human Bat” (Il Pipistrello Umano), uscito dal 1899 al 1901 su “The Funny Wonder”, l’alternarsi di più autori generò contraddittori cambi di trama. Prima il Pipistrello è un vendicatore anarchico identificato con Spring-heeld Jack, che ha inventato un costume volante e vuole rovesciare ogni governo. Poi diventa il giovane aristocratico irlandese John Holloway, che per salvare suo padre, riceve dal maggiordomo una tuta con cui può planare nell’aria e continua poi a usarla contro i criminali… da una base in una caverna.

due immagini dalla parodia di Tom Browne di The Human Bat (1899)

Questa confusa serie precorritrice di Batman ebbe abbastanza risonanza da esser subito parodiata su “Chips Illustrated”, in una tavola di Tom Browne con i suoi allora famosi personaggi Weary Willie & Tired Tim.

due uomini-pipistrello si scontrano in The Winged Man (1913)

Su “The Wonder”, nel 1913 uscì anche il romanzo a puntate “The Winged Man” (L’Uomo Alato), presentato come “versione migliorata di Spring-heeled Jack”, in cui un altro vigilante vendicatore vola grazie a una tuta dalle ali di pipistrello e, per affrontarlo, anche il detective protagonista si procura un costume alato simile.

eroe alla Batman nell'intestazione di Batsowl (1918)

                                           
Su ”Chips Illustrated” usciva nel 1918 la storia a puntate “Batsowl”, il cui eroe Desmond Devance, 20° conte di Batsowl, “vola per mezzo di enormi ali da pipistrello modellate in modo da ripiegarsi sul suo corpo come un mantello” e usa il segreto del volo tramandato nella sua famiglia “per riparare i torti dei suoi antenati”.

Hooded Unknown su Nelson Lee Library n°507 (1925)

Su “The Nelson Lee Library”, nel 1925 lo studente Richard Hamilton, per opporsi a situazioni tiranniche nella sua scuola, cela il volto sotto una toga nera e diventa “The Hooded Unknown” (L’Ignoto Incappucciato).

illustrazione della serie Fying Justice (1927)

Sulla rivista “The Boy’s Friend”, nel 1927 uscì la serie “Flying Justice” (Giustizia Volante), su un uomo evaso dopo essere stato arrestato ingiustamente, di nome Roger Falcon, che riceve da uno scienziato un paio d’ali meccaniche e le usa per rimediare ai torti subiti, indossando… una tuta nera e una maschera da pipistrello.

illustrazione e titolo di Shade the Shadower (1933)

Nel 1930, apparve sulla rivista “Wizard” un altro supereroe mascherato inglese ante litteram, Captain Q, dotato a sua volta di due grandi ali di pipistrello meccaniche con cui può volare. Ha delle caratteristiche simili anche Shade the Shadower (Shade l’Inseguitore), un altro vigilante uscito su ”Chips Illustrated” nel 1933.

ritratto del Black Flash da un dipinto di Jonathan Morrill (2020)

Tutte queste storie illustrate si videro all’epoca solo in Gran Bretagna ed è difficile che Finger le conoscesse, ma proprio tra 1938 e 1939 un essere inafferrabile dagli altissimi salti, in tutto simile a Spring-heeled Jack, fu segnalato negli USA, a Silver City, Baltimora e Provincetown (Cape Cod). Fu descritto alto oltre 2 metri, con veste scura, mantello nero, cappuccio, orecchie a punta, occhi feroci brillanti, capacità di sputare fiamme blu e di saltare ridendo recinti alti 3 metri in un sol balzo. Chiunque fosse, nessuno lo collegò agli eventi di cento anni prima, poco noti in America, e a Provincetown fu infine battezzato “the Black Flash” (il Lampo Nero).

segnalazione del Black Flash sul Boston Globe del 24 Ottobre 1939

Vista la coincidenza delle date, chissà se qualche articolo su quell’essere possa aver contribuito a ispirare a Finger le idee per il costume di Batman. In effetti, ciò spiegherebbe le somiglianze con Spring-heeled Jack…

Spring Heel Jack in un'interpretazione del XX secolo

Ma è probabile che molti dettagli si siano trasmessi indirettamente, passando per imitazione dall’uno all’altro dei vari vigilanti mascherati, e che Finger e Kane abbiano visto solo le versioni successive apparse negli USA, come Zorro e The Shadow, forse in qualche modo derivati da Spring-Heeled Jack ma in cui l’originale aspetto da demone o vampiro, dalle ali di pipistrello, era ormai andato perduto o era stato rielaborato diversamente.

Spring-heeled Jack nell'interpretazione di Anthony Wallis

È interessante però che gli autori di Batman siano riusciti a recuperarlo ricollegandosi a tenebrosi personaggi apparsi poco prima, che sicuramente influenzarono sia il suo costume che vari altri elementi della serie.

un ostile Batman da un volume in uscita a Settembre 2021

Tra 1915 e 1938 uscirono infatti film e spettacoli teatrali di successo, più o meno collegati ai pipistrelli, in cui si ebbero delle svolte determinanti per la futura iconografia di Batman, al punto che l’influenza sul suo costume di un paio di film fu dichiarata dai suoi stessi creatori. Ma ne parleremo nella prossima bat-puntata.




(continua nella seconda parte)




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