domenica 15 maggio 2022

DISNEY, MUSSOLINI & HITLER - L'ULTIMO LIBRO DI FRANCESCO MANETTI!

La copertina dell'ultimo libro di Francesco Manetti.

Da oltre trent'anni una delle persone che più ammiro nell'ambiente fumettistico e, soprattutto, in ambito umano è indubbitamente l'amico Francesco Manetti, su cui pesa, tra l'altro, la responsabilità del mio esordio fumettistico a livello nazionale (prima di allora avevo pubblicato solo su giornali locali) sulla rivista Dime Press - magazzino bonelliano, da lui fondata insieme a Moreno Burattini, Saverio Ceri e Alessandro Monti.
Inutile precisare che seguivo già Manetti su la fanzine Collezionare, dove teneva tra l'altro una rubrica molto interessante dal titolo la Bibloteca di Trantor con recensioni del fantastico e dell'orrore. 
Negli anni 90 del secolo scorso il buon Francesco ha fatto migliaia di cose riguardanti il fumetto: ha pubblicato su Comic Art e l'Eternauta, IF, Fumo di ChinaAlan Ford Index 1-300, Eva & Chris, organizzato mostre, aperto fumetterie e mille altre cose che sicuramente, non essendo più un giovincello, sto dimenticando.
Dopodichè all'inizio degli anni 2000, ha abbandonato temporaneamente per motivi alimentari il fumetto, (un destino comune a molti, me compreso), facendoci ritorno alla grande una decina di anni dopo, collaborando con la Mondadori per i redazionali di Alan Ford (subentrando a Moreno Burattini), Kriminal e Satanik
Nel 2012 intanto, con l'amico fraterno Saverio Ceri, aveva lanciato il seguitissimo blog Dime Web, attivo ancora oggi, erede elettronico di Dime Press. E' nel 2014 però che accade il fatto che porterà, anni dopo, alla nascita del libro di cui andremo a parlare. Il Manetti inizia a collaborare con la rivista online Ereticamente  (che si occupa di tradizione, cultura, etnologia, arte, letteratura, storia e via dicendo) con interventi di fumetto & storia. Il 16 novembre di quell'anno apparve sulla suddetta rivista un intervento sui rapporti – veri o presunti tali – fra Benito Mussolini e Walt Disney, e fra quest'ultimo e i socialismi nazionali europei. L'incontro di cui si parla è del fatidico luglio del 1935, insieme al fratello Roy e alle loro mogli, probabilmente ci fu e il Manetti rivela l'enorme mola di materiale in merito che ha scovato in questa sua ricerca. 

               Luglio 1935: Disney arriva a Roma ricevuto da Luigi Freddi. Archivio Storico LUCE

Il pezzo ha un enorme successo e finì per essere ripreso in più occasioni, in versioni sempre diverse, ma identico nella sostanza, non solo in Italia ma anche in Spagna.
L'indagine, con l'autore che ci tiene a precisare che che il conservatore rivoluzionario anticomunista e antibolscevico Walt Disney non fu mai fascista e non fu mai nazista, è stata successivamente proseguita e ampliata e occupa tutto il primo capitolo del libro intitolato appunto Walt Disney, Benito Mussolini e il Fascismo.
Nel secondo capitolo invece si affronta un argomento sicuramente più complesso e "scottante", ovvero come si posero Disney e i suoi collaboratori nei confronti della Germania nazionalsocialista? In questa parte del libro dedicato a Walt Disney, Adolf Hitler e il Nazismo, non si affronta l'aspetto politico di Disney, che sarà oggetto probabilmente di un altro libro, ma si fa luce su quegli aspetti dell'ottica disneyana che coinvolgono il tradizionalismo, la coscienza identitaria, l'avversione per l'usura (per le banche, per la lobby ebraica a Hollywood, etc.) e il conservatorismo rivoluzionario.
Senza volere anticipare altro, per non rovinarvi la sorpresa di questa autentica camera delle meraviglie, come dice Stefano Priarone nella ficcante introduzione, non mi rimane che consigliarvi questo libro indispensabile o meglio necessario per chi volesse saperne di più sulla relazione fra regimi del Novecento e industria dell’intrattenimento.
(Fumetto, storia e politica Vol. 3) 
Amazon, 21 aprile 2022
Pagg. 489 Copertina a colori
Edizione Kindle € 1,90
Edizione copertina flessibile € 12,50
Introduzione di Stefano Priarone

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