venerdì 28 settembre 2018

FUMETTI A COLAZIONE (X) : Gravetown 10th Anniversary Omnibus di Paolo Zeccardo

LA TETRA CITTA’ DELL’ADOLESCENZA DISPERATA

recensione di Andrea Cantucci




Nel decimo anniversario del primo numero, l’associazione culturale Cagliostro E-Press ha raccolto in un unico tomo i quattro volumi della miniserie stile manga Gravetown, saga fantasy apparsa prima on line e poi in versione cartacea tra il 2007 e il 2010, diventando “il primo manga seriale made in Italy nato dal web” e vendendo “diverse centinaia di albi” (il ché fu un successo per un fumetto già disponibile gratis su Internet).

Disegno per la copertina del n°1 di Gravetown.

Pare essere ora unico anche l’autore che ricopre tutti i ruoli (soggettista, sceneggiatore, disegnatore, letterista e copertinista), ovvero Paolo Zeccardo, e non si capisce bene che fine abbia fatto Andrea Pistoia, che era stato accreditato come sceneggiatore (o a questo punto solo co-sceneggiatore?) dei primi due numeri della miniserie e che curiosamente nell’omnibus è del tutto assente dai credits. Misteri dell’editoria, non solo a fumetti, dove le attribuzioni di paternità forse non sempre corrispondono perfettamente al vero.

Disegno per la copertina del n°4 di Gravetown

La storia, come succede obiettivamente in più di un manga, ha un taglio alquanto adolescenziale, sia dal punto di vista dei disegni, acerbi e approssimativi soprattutto nei primi capitoli, che della costruzione della sceneggiatura, relativamente semplice pur nelle sue ambizioni poetiche, sottolineate anche dai versi, non sempre dalla metrica perfetta ma spontanei, che aprono ogni capitolo. Grazie anche a una certa efficacia istintiva nel montaggio delle sequenze e alla graduale maturazione grafica dell’autore (che col tempo sfrutta i propri limiti con abbastanza decisione da farne uno stile), è evidentemente un’opera prima che ha trovato il suo target ideale rivolgendosi a un pubblico giovanile in grado di identificarsi coi personaggi, efebici studenti liceali alle prese coi problemi sentimentali e di ricerca di sé stessi tipici della loro età, ma qui ingigantiti a dismisura dall’intrecciarsi con un frenetico susseguirsi di duelli magici contro ogni sorta di angeli e demoni.

Il giovane Vincent Nightly minacciato da forze oscure

Il protagonista al centro di ogni conflitto è il giovane Vincent Nightly, il cui nome si potrebbe interpretare come “vincente ogni notte” e i cui misteriosi ed eccezionali poteri dimostrano la sua natura di persona unica e speciale, come ogni adolescente dentro di sé sente da sempre di essere. Anche il fatto che viva a Gravetown (che si può tradurre città-tetra), forse rappresenta proprio la tragica disperazione che ogni adolescente prima o poi sperimenta, sentendosi minacciato da un mondo esterno ancora oscuro e ignoto, anche se il continuo concentrarsi dell’autore sui campi ravvicinati tralasciando gli sfondi non fornisce che rari e ben poco dettagliati esempi delle sghembe architetture alla Tim Burton di quell’inquietante paese.

Il morso dell'angelo Oblis

Infatti, aggirandosi tra le ombre delle case gotiche della sua tetra cittadina, Vincent deve affrontare di continuo gli attacchi sia di demoni come Farfarello (il cui nome è quello di un folletto del nord-Italia, ma che nell’aspetto è un ibrido tra il Cappellaio Matto, Willy Wonka e Jack Skeletron) che di angeli altrettanto feroci e spietati come lo zannuto Oblis il purificatore, e anche di animali mannari all’inizio non meglio identificati. Si direbbe davvero che il mondo intero, rappresentato dai diversi regni del soprannaturale, abbia messo da parte ogni divergenza per coalizzarsi contro di lui…

L'abbraccio tra Lost e Vincent nel frontespizio del capitolo 9

Ma grazie ai suoi poteri, che dopo la perdita di un braccio in uno scontro sono ulteriormente amplificati da un essere magico che lo sostituisce (un po’ come accadeva al principe Corum in un ciclo di romanzi fantasy di Michael Moorcock), Vincent oltre a essere la loro vittima designata, è anche il solo a poter distruggere qualunque angelo o demone. La sua unicità, che tanto odio e manie persecutorie scatena nei cieli come negli inferi, può essere vista, oltre che come simbolo della sensazione d’essere soli contro il mondo tipica di tutti gli adolescenti, anche come metafora delle discriminazioni a cui spesso sono soggette le minoranze di genere. Vincent è infatti un ragazzo omosessuale che vive con naturalezza una relazione col coetaneo Lost e, anche se l’unica scena di sesso si svolge quasi del tutto fuori campo, ciò chiarisce che non si tratta proprio di un manga per bambini piccoli… (in fondo è un po’ ambiguo anche lo stile usato, in cui nei giovani volti non si distinguono tratti maschili o femminili e i sessi dei personaggi tendono quindi a confondersi abbastanza).

L'apparizione di un demone dietro a Claire

In quest’ottica, rappresentare gli angeli come altrettanto violenti e negativi dei demoni ha del tutto senso. Sono infatti i portavoce mitici di una cultura moralista e tirannica che, come ogni monoteismo, da un paio di millenni nega il diritto d’esprimersi liberamente a piaceri e pensieri personali e si è particolarmente accanita contro ogni libertà sessuale (salvo poi fingere di non vedere e coprire in ogni modo le ignobili violenze compiute da sacerdoti pedofili…). Rappresentando gli angeli come mostri che non accettano l’unicità di un individuo al punto da volerla distruggere, Zeccardo ha avuto il coraggio, con semplicità e ironia, di strappare la maschera dell’ipocrisia buonista dietro cui certe subdole dittature del pensiero si nascondono da sempre.

L'arrivo di Lucifero sulla Terra

Nel corso della vicenda non mancano i colpi di scena, dalla rivelazione dell’origine dei poteri di Vincent (che un po’ ricorda la serie ben più realistica e blasfema Preacher, dei provocatori autori britannici Garth Ennis e Steve Dillon) alle reazioni imprevedibili dell’ex-ragazza di Vincent, Claire. Questa non sembra aver preso molto bene il fatto che lui (con tutti i suoi poteri) non sia riuscito a salvarla dal cadere in un burrone, un evento estremo che potrebbe rappresentare l’essersi sentita abbandonata (mancandole la terra sotto i piedi, appunto…) di una ragazza che a un tratto scopre la preferenza del suo boy-friend per le compagnie maschili.

Le forze celesti e infernali unite contro Vincent Nightly

Il finale vede l’apoteosi dello scontro tra Vincent e i due pezzi grossi suoi nemici, ovvero Lucifero in persona e… il capo del paradiso (o un suo rappresentante dalle fattezze snob). Il fatto che un essere dalla semplice forma umana come lui, riesca a tener testa ai due presunti signori del cielo e della terra, suggerisce come ogni individuo, se vuole, possa dimostrarsi più forte dei pregiudizi mitici indotti dalla propria cultura, al punto da scegliere di essere davvero sé stesso e non ciò che gli altri cercano di imporgli… dall’alto o dal basso.

Il demone Farfarello nel retrocopertina dell'omnibus

Ma la conclusione è all'insegna, non tanto dell’individualità, né della sessualità, quanto dell’Amore con la A maiuscola, quello tanto raro a trovarsi sulla Terra quanto capace di continuare a esistere per sempre nonostante tutto… e in un breve epilogo aggiunto dopo la fine, così come nella professionale copertina a colori, Paolo Zeccardo, oltre a sottolineare di nuovo quel tema quasi a volerlo proporre come la vera chiave di lettura dell’intera saga, dimostra anche i progressi raggiunti negli anni trascorsi da questa sua prima serie.


Andrea Cantucci



GRAVETOWN 10th Anniversary Omnibus
Autore: Paolo Zeccardo
Formato: 328 pp. in b/n
Editore: Cagliostro E-Press
Data di uscita: ottobre 2017
Prezzo: € 20,00



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