Un’introduzione informale di Andrea Cantucci
Matteo Piccinini e Filippo Pieri |
Il caro amico Filippo Pieri, che conosco ormai da circa 30 anni senza esser riuscito a evitare di frequentarlo, ha deciso di far sapere a tutti che comincia ad avere una certa età, e che il suo impegno come ideatore e scrittore di fumetti risale ormai ufficialmente a 25 anni fa, essendo nel 1996 che gli furono pubblicate, su un periodico delle nostre parti le prime strip da lui scritte, che era riuscito a far disegnare da Matteo Piccinini (di certo a seguito di qualche turpe, innominabile ricatto), mentre poco dopo si piazzò in un’ottima posizione nell’allora celebre concorso di Prato per fumettisti esordienti, con la sua prima storia di Sambukan, “Gli Sfigati della Malesia”, una parodia dei pirati salgariani disegnata da Tommaso Ferretti (e la cocente invidia che provai a quella notizia mi ha sempre fatto immaginare chissà quali truffaldine manovre sottobanco da parte dei due biechi individui, che infatti nella loro storia esaltavano le gesta di amorali criminali recidivi…).
Pagina tratta dal libro con i Sogni dei bonelliani di Ferretti & Pieri (inediti) |
Però, almeno come anzianità di servizio da fumettaro, io batto Filippo, anche se di un solo anno, essendo riuscito a far pubblicare nel 1995, su una rivista edita a Firenze, una serie di strisce scritte e disegnate da me. All’epoca m’illudevo anche d’essere un po’ più professionale di lui, avendo insistito fermamente per essere pagato, ma dopo una prima rata, che evidentemente doveva fare da esca, fui biecamente truffato dall’editore che a un certo punto preferì fallire, pur di non pagare proprio nulla ai suoi ingenui collaboratori.
Pagina tratta dal libro con Sambukan e i pirati della Magnesia di Pieri & Kant |
Tutto ciò per dire che sono stato testimone di tutta la carriera di questo, ormai non troppo giovane, ragazzo. Tra la fine di un millennio e l’inizio del successivo, avevamo anche collaborato entrambi a un effimero giornale umoristico fiorentino, su cui tra l’altro venne pubblicata qualche strip presente anche in questo libro.
E devo dire che non posso fare a meno di ammirare la caparbietà e la determinazione (nonché l’incosciente sprezzo del ridicolo), con cui Filippo ha deciso, visto che non ci pensava nessun altro, di auto-celebrarsi producendosi da solo una piccola, scherzosa antologia con “il meglio e il peggio” della propria produzione, in un libretto dal titolo “Non Volevo Fare il Pompiere (ma il Fumettaro)”. Non so se io ne avrei avuto il coraggio.
Si potrebbe ovviamente discutere su quali cose rientrino tra “il meglio” e quali tra “il peggio”, ma siccome la selezione l’ha fatta l’autore e se l’è pure auto-prodotta, nessuno gli può dire niente, e da parte sua è stata in effetti una grande mossa annunciare in partenza che c’era anche “il peggio”, così da prevenire ogni critica.
Si potrebbe ovviamente discutere su quali cose rientrino tra “il meglio” e quali tra “il peggio”, ma siccome la selezione l’ha fatta l’autore e se l’è pure auto-prodotta, nessuno gli può dire niente, e da parte sua è stata in effetti una grande mossa annunciare in partenza che c’era anche “il peggio”, così da prevenire ogni critica.
Pagina tratta dal libro con Battista il Collezionista di Burattini/Pieri & Kant |
Naturalmente non ha resistito a inserire anche cose che non era riuscito a pubblicare prima, così come quelle ancora un po’ vaghe nei contenuti pubblicate agli inizi della sua avventura tra le nuvolette. Ma non è detto che il “peggio” sia quello (infatti la saggezza popolare dice, da sempre, che “il peggio deve ancora venire”…).
Mettendo da parte i soliti eterni dubbi, della serie “chissà se in futuro ci sentiremo minimamente fieri o se ci vergogneremo per sempre d’aver fatto insieme questa roba”, dirò che mi fa piacere ci siano anche un paio di cose che gli ho disegnato io sotto lo pseudonimo di Kant, quasi al posto d’onore, come 2° e 3° capitolo.
Sono un episodio di “Battista il Collezionista”, il primo personaggio creato da Moreno Burattini quand’era un semplice fanzinaro, e uno de “I Pirati della Magnesia”, la serie nota anche come “Sambukan” creata da Filippo e disegnata da Tommaso Ferretti. Mi rendo conto così, in questo momento, che io e Filippo non abbiamo creato insieme poi molte cose nuove, ma mi ha chiesto di collaborare molto spesso a quelle create o abbozzate in precedenza da altri (sospetto per non doversi preoccupare che accampassi poi pretese sui diritti d’autore).
Pagina tratta dal libro con @Prenderlo nel Baugigi di Ferretti & Pieri |
Il fatto comunque che le storie da me disegnate, sulle quali ogni giudizio spetta naturalmente agli altri, siano state da lui selezionate, mi fa immaginare di aver dato anch’io qualche piccolo contribuito alla carriera di cotanto autore, sperando che rientrino tra “il meglio” e non tra “il peggio” a cui si accenna in copertina.
Tra l’altro, le mie sono le sole vere e proprie storie e fumetti del libro, poiché le altre, disegnate da Ferretti, Cryx e Piccinini, appartengono di più al genere delle vignette singole, o delle strip o tavole autoconclusive.
Sarò comunque in eterno invidioso del fatto che in questo, che un giorno potrebbe essere considerato come un volume fondamentale, alle opere da me disegnate siano state dedicate appena 18 pagine, mentre quelle disegnate dal Ferretti occupano ben… 19 pagine, di cui 10 sono per giunta costituite da battute inedite (!).
Pagina tratta dal libro con Meglio l'ergastolo di Piccinini & Pieri |
Ma la caratteristica più peculiare del libretto è un’altra. Un mio piccolo contributo è stato infatti anche l’avervi scritto non una, ma due delle varie introduzioni interne (il ché porta il totale delle pagine con la mia firma a 25… beccati questa, Ferretti!). Infatti, poiché ogni breve capitolo, dedicato a una diversa creazione della mente di Filippo, è preceduto da un’introduzione (scritta da chi l’aveva pubblicata, oppure da chi vi aveva contribuito, o anche da chi non c’entrava proprio nulla), un giorno questo libro potrebbe passare alla Storia come il primo che contenga più parole di introduzioni che di testi.
E questo potrebbe anche essere il motivo per cui quest’estemporanea e indegna introduzione generale è finita qui, mentre la doverosa prefazione dell’autore è finita in coda al volume come postfazione forse per non intasar troppo di scritti le prime pagine.
Dopo i suoi lavori e personaggi qui proposti o riproposti (le vignette di “I Sogni dei Bonelliani”, “@ Prenderlo nel Baugigi” e “Scorie”, le storie a fumetti con “Battista il Collezionista” e “Sambukan”, le tavole di “Meglio l’Ergastolo” e “Eggs”), che cos’altro escogiterà ancora l’instancabile e inarrestabile Filippo Pieri?
Conoscendolo, non mi sorprenderei se un giorno, ispirandosi alla copertina di questo libro su cui lui stesso è raffigurato in veste di pompiere (visto che dei fumetti, come del pollo, non si butta via niente), inventasse un personaggio sul tipo di “Piero Pieri il Pompiere”… ma sono stato al tempo stesso meravigliato e grato che, al di là della citazione del draghetto Grisù, un gioco di parole del genere non fosse contenuto all’interno.
In conclusione, tutto ciò che si può dire per il momento è che, mentre arrivavano e passavano terremoti, pandemie, guerre, carestie, alluvioni e ogni tipo di altri disastri, naturali e non, noi siamo ancora qui.
E poiché come scrive Filippo nella sua postfazione, il vizio del Fumetto è qualcosa a cui non possiamo proprio fare a meno di dedicarci in un modo o nell’altro, l’inevitabile domanda finale, che prima o poi potrebbe anche dare origine a una nuova serie di vignette scritte da Filippo, è…
Riusciranno mai a farci smettere?
Kant
NON VOLEVO FARE IL POMPIERE (MA IL FUMETTARO)
Testi: Filippo Pieri
Disegni: Tommaso Ferretti, Kant, Cryx, Matteo Piccinini
Introduzioni: Andrea Cantucci, Antonio Marangi,
Alessio Bilotta, Francesco Manetti, Matteo Piccinini
Brossurato, 96 pagine in bianco e nero
Amazon, 2021, € 4,99 copertina Flessibile, 10,50 Copertina rigida, 2,99 Ebook
ISBN 9798719963648
Piero il pompiere, che dà il titolo al libro |