venerdì 9 dicembre 2016

FUMETTI A COLAZIONE (VI): SACRO/PROFANO vol. 1: INFERNO di Mirka Andolfi

SACRO/PROFANO vol. 1: INFERNO di Mirka AndolfiUNA SEXY COMEDY DI ANGELI E DEMONI

recensione di Andrea Cantucci


L’angelo e il demone protagonisti di questo buffo fumetto sono Angelina e Damiano. La prima è una bella e prosperosa angela ancora vergine (scopriamo qui che non tutti gli angeli sono vergini…!!!) e fa la maestra. Il secondo è un giovane diavolo che canta in un gruppo rock e appena la incontra è impaziente di possederla carnalmente, ma per anni resta a dieta di sole coccole e bacetti, obbligato ad attendere un matrimonio che chissà se e quando avverrà, data l’avversione di lui a tale idea. Dietro l’angelo e il diavolo si celano quindi due teen-ager, con tutte le dinamiche, fisime, difficoltà, voglie, imbarazzi e timori d’un acerbo rapporto di coppia, con lui che pensa solo a quello e lei che lo tiene a distanza rinviando a oltranza il fatidico momento del primo rapporto. È questo l’Inferno del titolo, non dovuto a punizioni divine ma alla castità forzata.


In questa strana coppia si riconosceranno tutti, i ragazzi che a breve vivranno situazioni simili, i giovani che le stanno vivendo e i più maturi che, se non fanno lo gnorri, ricorderanno d’averle vissute tempo fa (o era l’altro ieri?). Le ragazze si identificheranno con la romantica Angelina e i maschi con l’impaziente Damiano.

La testata Sacro/Profano pare riferirsi solo alla “sacralità” del corpo inviolato di Angelina e alla voglia di Damiano di “profanarlo”. L’ambientazione infatti non ha nulla di metafisico o religioso. Coincide col mondo di tutti i giorni, ma tutti i personaggi sono qui rappresentati o come angeli con alette e aureola, o come demoni con coda, corna e orecchie aguzze, senza contare quelli che hanno ali e corna, forse nati da unioni miste.


Non tutti gli apparenti angeli sono però davvero buoni e casti, né tutti i presunti demoni sono dei completi bastardi malvagi. La surreale distinzione tra le due categorie sembra rappresentare solamente le pose, gli atteggiamenti, l’immagine di sé che ognuno si sforza di trasmettere e che non sempre coincide col proprio vero e intimo carattere. Come dire che “l’aureola non fa il santo” e “le corna non fanno il diavolo”.


Ci sono angeli che ostentano buonismo ma sono ipocriti e subdoli (e lussuriosi come ogni sano demone) e diavoli che sotto le arie da duri si rivelano sensibili, comprensivi e pazienti fino al masochismo. È il caso di Damiano che, pur eccitato di continuo dalle forme della sua candida ma provocante Angelina, accetta di aspettare perché, anche se non lo vuole ammettere, è davvero innamorato di lei e non solo del suo corpo.


Nel costante taglio romantico, presente anche nelle situazioni più piccanti, e in certe espressioni “pucciose” dei personaggi, si vede chiaramente il tocco femminile di un’autrice che, in modo leggero e disinvolto, lascia fuori campo i dettagli più erotici ma non risparmia allusioni sessuali spinte nello svolgimento delle sue gag.

A parte il prologo in cui i futuri fidanzatini si incontrano a un concerto e l’epilogo di oltre sette anni dopo in cui sembra arrivino finalmente al dunque, il volume consiste infatti in tavole auto-conclusive, com’è ovvio per un fumetto la cui prima forma è stata quella frammentata e saltuaria di un web-comic. E se quasi ogni volta Damiano tenta di concupire Angelina, è puntualmente sicuro che per quasi tutto il libro andrà in bianco che più bianco non si può, il ché ci fa tifare per lui nonostante l’invidia per quel popo’ di fidanzata che si ritrova.



Il successo di Sacro/Profano è senz’altro meritato. Mirka Andolfo ha avuto un’idea semplice ed efficace e l’ha realizzata con spirito e professionalità, costruendo ogni battuta con una cura che porta implacabilmente a una sorpresa finale tanto scabrosa quanto spassosa. Il limite del suo fumetto sta nel tono leggero che più volte rischia di scadere un po’ nello sdolcinato, ma in genere l’autrice riesce a evitarlo grazie all’ironia e in fondo meglio un umorismo senza pretese che sappia divertire di un’opera troppo ambiziosa mal riuscita. Lo stile grafico tra disneyano e manga e i curatissimi colori digitali da cartoon (si vede che l’autrice ha esordito come colorista) contrastano col tema osé ma sono funzionali alla maliziosa simpatia con cui è sviluppato, sulla falsariga delle disavventure amorose del Rat-Man di Ortolani, della papera Ada di Cavezzali o del Lupo Alberto di Silver, che fuori scena si dà da fare con la gallina Marta senza essersi mai sognato di sposarla.


Che Mirka Andolfo intenda satireggiare i cartoon più infantili è evidente nella letteralmente angelica Holy Kitty, una parodia di Hello Kitty che appare in varie tavole di Sacro/Profano. Ma soprattutto si nota anche qui il piacere liberatorio di inserire in scene da cartoon quello che dai vecchi fumetti per ragazzi era sempre stato escluso, come se la sola idea della sessualità fosse stata appunto chissà quale demone da esorcizzare…

Non conosceremo mai i veri rapporti tra Topolino e Minnie, tra Paperino e Paperina o tra Orazio e Clarabella, ma quelli tra Damiano e Angelina sono molto più evidenti. Non sarebbe una novità se fosse una serie per soli lettori maturi. Si sono viste scene ben più esplicite in strisce comiche porno fin dagli anni ’30, o nei fumetti satirici underground realizzati dagli anni ’60, anche in stile cartoon, da autori di storie più dure e adulte.


Sacro/Profano invece, pur usando un linguaggio a tratti molto diretto, non supera mai certi limiti (spesso il gioco comico consiste nel far sembrare hard ciò che poi si rivela non esserlo) e infatti non è una serie vietata ai minori di 18 anni, anche se non si rivolge certo ai bambini piccoli. La sua impostazione è simile a certi manga, non necessariamente erotici, in cui il tema sessuale si sposa a contesti grafici e narrativi da serie per ragazzi. Tale abbinamento allarga molto il campo dei potenziali lettori e ciò spiega ulteriormente il successo di un libro arrivato a due ristampe solo nel primo anno (potenza delle sante tette di Angelina in copertina…).

Approcci grafici a volte sensibilmente diversi da quello di Mirka Andolfo si possono poi vedere nella galleria di illustrazioni che chiude il volume e in cui una ventina di altri disegnatori, dagli stili più vari, hanno dato le loro personali interpretazioni di Angelina e Damiano, naturalmente sempre all’insegna dell’ironia sexy.


Nonostante la confezione lussuosa, si può fare una piccola critica alle dimensioni ristrette del libro. Le prime tavole di Sacro/Profano hanno per lo più una grafica su quattro strisce e contengono molte vignette, per cui la corposità (è il caso di dirlo) di queste sexy strip fa sì che nel formato all’americana i disegni diventino spesso tanto piccoli da far rischiare ai lettori di finirsi gli occhi… per coglierne tutti i particolari piccanti. È forse per questo che in episodi successivi la grafica è cambiata e ora le pagine contengono meno vignette.

Al volume “Inferno” sono infatti seguiti “Purgatorio” e “Paradiso”, mentre nel quarto, “Nel Nome del Padre”, Angelina e Damiano sono ormai genitori della piccola Eden, che ha preso i cornini dal papà e le alucce dalla mamma. Ma dal secondo libro la Andolfo si avvale di aiuti come Gabriele Bagnoli. Non potrebbe più far tutto da sola visto che, dopo il successo internazionale di Sacro/Profano, in breve ha collaborato con Marvel, DC, Disney e Bonelli (in pratica ogni grosso editore) e ora pubblica con Panini la sua nuova serie “Contro Natura” in cui la maialina Leslie spasima per avere rapporti vietati con un lupo, insomma un altro amore impossibile…


Andrea Cantucci