Negli anni 80 per i giovani appassionati di fumetti come me, era difficile reperire informazioni sui fumetti come news, anteprime, interviste etc. in quanto internet era ancora lontana e le fanzine (ovvero le riviste amatoriali specializzate) erano poche.
Come ho raccontato qui il caso volle (ma il caso non esiste) che scoprii la fanzine Collezionare che era la risposta a tutto quello che un giovane nerd come me cercava, compreso il fatto che essendo fatta dalle mie parti era facilmente reperibile.
Tra i tanti collaboratori c’era anche Luciano Costarelli che disegnò tra l'altro, un episodio di Battista il Collezionista, il personaggio di Moreno Burattini che a me piaceva moltissimo e che anni dopo mi sono ritrovato a scrivere per sostituire temporaneamente il suo creatore (qui trovate l'ultima avventura scritta da me e illustrata da Kant).
Battista il Collezionista e la moneta eschimese di Burattini & Costarelli |
Il caso però (ma il caso non esiste) mi ha portato tempo dopo a conoscere gli autori di Collezionare e a collaborare con loro, su Dime Press prima e su Dime Web poi. Proprio su i quaderni bonelliani ho ritrovato il magnifico tratto di Costarelli che intanto era tornato a disegnare fantascienza per i testi di Francesco Manetti.
"Che bello sarebbe un giorno poter vedere illustrata da Luciano anche una mia storia!", pensai. Bello ma difficile, in quanto solitamente ci occupiamo di due generi diversi.
E il caso, ancora una volta, (ma il caso non esiste) ha voluto che nelle settimane successive a questa riflessione un mio soggetto per la serie “Un brutto quarto d’horror conil Professor Rantolo” fosse approvato.
Un soggetto un po’ anomalo per me, in quanto era richiesto che avesse delle attinenze horror, genere con il quale non mi ero mai cimentato. Ne è venuta fuori una storia che è più un horror psicologico che un horror splatter, come sono le storie che solitamente compongono la collana.
E non è un caso.